Ma come funziona il Gasp!

Il GAS.P! di Rebeldia fa le consegne il lunedì dalle 18.30 alle 20.00 presso il Circolo Balalaika, in via Montanelli 125. Siamo lì fuori a ostruire il passaggio a quelli di El Comodor Estudiantil e appoggiamo le nostre cose sul biliardino.

Da novembre 2012 siamo anche all’ex Colorificio liberato, in via Montelungo 70, negli stessi giorni e orari.

Il lunedì consegnamo verdure, pane, uova e frutta di stagione. Certe volte c’è anche il miele e la marmellata; altre la carne o il parmigiano.

Tutto quello che viene consegnato è stato ordinato mensilmente da ciascun gaspista, e il pagamento per tutte le consegne del mese avviene il primo lunedì del mese durante la consegna.

L’avviso di un ordine in partenza viene annunciato dal referente per quell’ordine nella famosa listagasp, alla quale è fondamentale iscriversi sia per poter effettuare gli ordini sia per essere informati di tutte le attività. Il referente dell’ordine in listagas scrive anche tutte le istruzioni per ordinare e come è organizzata la consegna. Alla listagas convergono tutti (o quasi) i GAS pisani, non solo questo.

Per iscriversi alla lista si va  qui.

Il GAS.P! tutto poi si riunisce, a regola mensilmente, altrimenti quando se ne sente il bisogno, ed è in assemblea che si prendono le nostre decisioni, come la scelta dei produttori, la risoluzioni dei vari problemi, l’organizzazioni di eventi…

Infine, il GAS.P! tutto è fatto da persone che si prestano volontariamente a farlo funzionare. Nessuno lo fa come lavoro. La collaborazione quindi è più che ben accetta.

Il GasP! di Rebeldia

Il GAS.P! è una delle 33 (34?) associazioni di Rebeldìa, e da quando Rebeldìa è rimasta senza un proprio spazio, a febbraio di quest’anno, anche il GAS.P! che organizzava le proprie consegne in via Battisti dove Rebldìa aveva la sede, è in difficoltà. Finché c’era a disposizione quello spazio avevamo una nostra stanza dove fare la distribuzione dei prodotti e riporre le cose che servivano, come ad esempio i flaconi per i detersivi alla spina. La distribuzione veniva fatta nella caffetteria dove trovavano spazio vari banchi di prodotti, oltre alle verdure e il pane, c’era anche il banco del pesce fresco, dei prodotti del commercio equo solidale e altro ancora.

Il GAS.P! di Rebeldìa è comunque più fortunato di altre associazioni di Rebeldìa che da febbraio hanno dovuto interrompere completamente le loro attività. Il GAS.P! non si è mai fermato e ha proseguito la sua attività presso il circolo ARCI Balalaika che ospita vari pezzi di Rebeldìa. Le nostre attività però si sono molto ridotte proprio per mancanza di spazio, non abbiamo una stanza nostra e la distribuzione avviene all’aperto, così riusciamo a organizzare la distribuzione solo di alcuni prodotti, cioè pane, verdure e frutta.

I GAS sono per loro stessa natura legati al territorio e di conseguenza lo spostamento da un quartiere all’altro (da via Battisti a San Giusto) ha voluto dire perdere molte persone attive nel GAS.P! di Rebeldìa da molti anni. Allo stesso tempo però ci siamo avvicinati a molte persone nuove che speriamo diventino anche loro attivi nel nostro GAS.

Da novembre 2012 Rebeldìa ha un nuovo spazio: l’ex-Colorificio liberato in Via Montelungo 70. Il Gas Rebeldia quindi si è sdoppiato mantenendo il punto di consegna al Circolo ARCI Balalaika e facendone nascere uno nuovo all’ex-Colorificio.

Cos’è il GAS?

Per descrivere cos’è il GAS ricopiamo pari pari quello che aveva scritto Franco Mori per il sito GAS.P! che comunque rimane valido per le informazioni generali sul GAS e per iscriversi alla mailinglist.

L’acquisto di prodotti in un supermercato o in un qualsiasi negozio diventa un’impresa difficile se vogliamo rispettare certi criteri di sicurezza alimentare, di equità sociale e di salvaguardia ambientale.

Infatti le grandi imprese agroalimentari, che gestiscono la quasi totalità della distribuzione dei prodotti alimentari, non danno nessuna garanzia sul modo di produrre, esercitando una pressione costante di sfruttamento sui lavoratori della terra (sempre più concentrati nel Sud del mondo), sugli operai addetti alla trasformazione degli alimenti, sul suolo, sulle piante e sui semi.

Ecco allora l’idea di diventare protagonisti diretti e critici dei nostri consumi, attivando una organizzazione di base, il Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) . Una proposta che si inserisce nel vasto movimento per un’ALTRAECONOMIA, uno strumento atto a concretizzare nel quotidiano il Consumo Critico.

Il Gas si forma volontariamente e si attiva per trovare il produttore e il prodotto osservando quattro criteri di base:

* PICCOLO PRODUTTORE: per non concentrare il potere economico nelle mani di grosse aziende
* PRODUTTORE LOCALE: per creare un rapporto di fiducia tra produttore e consumatore, per valorizzare i prodotti e il lavoro locale, per non fare viaggiare le merci da un capo all’altro del mondo con costi ambientali e sociali che ne conseguono.
* PRODUTTORI RISPETTOSI DELL’UOMO: per incentivare il rispetto delle condizioni di lavoro e far crescere l’occupazione.
* PRODUTTORI RISPETTOSI DEI PRODOTTI E DELL’AMBIENTE: prodotti biologici, assenza di inquinamento, consumo limitato delle risorse, riduzione degli imballaggi.

Il Gas si costituisce per conoscenza, appartenenza ad un gruppo o per collocazione territoriale; è importante che mantenga una piccola dimensione per conservare l’autogestione e meglio organizzare la scelta dei prodotti e il sistema di distribuzione.

E’ però importante mantenere un collegamento a rete tra i vari Gas per mettere a conoscenza la ricerca che ogni gruppo ha fatto sui prodotti e i produttori e per approfondire la cultura e la pratica del Consumo Critico.

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